Legge aree idonee Regione Sardegna
Breve panoramica di quanto definito dalla Legge aree Idonee per impianti a fonti rinnovabili in Sardegna
Pubblicato il 13 gennaio 2025
Il 5 dicembre 2024, la Regione Sardegna ha pubblicato nel Bollettino Regionale la legge sulle aree idonee, in conformità con il DM MASE del 21 giugno 2024. La norma mira a favorire l’installazione di 6.264 MW entro il 2030, garantendo al contempo la minimizzazione dell’impatto ambientale e paesaggistico. Articolo 1: Finalità e criteri In questo articolo vengono definiti i criteri per l’installazione e autorizzazione degli impianti FER (fotovoltaici, eolici, biomasse, geotermici, accumulo). I criteri di idoneità variano a seconda dell'infrastruttura e delle condizioni locali, favorendo l’utilizzo di superfici di strutture edificate, e il riuso di aree urbanizzate. Vengono poi definite Aree non idonee, ovvero le zone paesaggistiche sensibili, aree marine protette e siti archeologici ad eccezion fatta per impianti destinati all'autoconsumo e impianti agrivoltaici di piccole dimensioni purché conformi alle normative. Per quanto concerne gli impianti offshore sono considerate idonee solo aree portuali e industriali per connessioni a terra. Il rifacimento di impianti esistenti in aree non idonee è consentito solo senza ampliamenti significativi. Inoltre, in caso di sovrapposizione tra aree idonee e non, prevale il criterio di non idoneità salvo eccezioni legate ad autoconsumo o CER. Articolo 2: Fondo per le energie rinnovabili Dal 2025 viene istituito un fondo di 678 milioni di euro, suddiviso in quote erogate nel periodo 2025-2030, per incentivare impianti fotovoltaici e sistemi di accumulo destinati all’autoconsumo. I fondi saranno erogati tramite sovvenzioni e strumenti finanziari a soggetti specifici, tra cui residenti, imprese, comunità energetiche, enti locali e pubblici. Inoltre, la Giunta regionale sostiene la diffusione delle comunità energetiche rinnovabili, offrendo incentivi specifici a favore del loro sviluppo. Articolo 3: Deroghe per aree non idonee I comuni possono proporre progetti in aree non idonee (come ad esempio ex aree minerarie), previa intesa con la Regione. Prima della delibera si dovrà procedere attraverso una consultazione pubblica, che dovrà concludersi con esito favorevole. L’istanza dovrà essere accompagnata da uno studio di fattibilità o, in alternativa, da un documento sulle alternative progettuali (DOCFAP), corredato da una relazione generale che motivi la richiesta di deroga per l’area non idonea, evidenziando i benefici per la comunità in termini di impatti economici, sviluppo locale e riduzione dei costi energetici. Le istanze sono valutate dall’Assessorato tramite conferenze di servizi e sarà necessario il parere unanime dei soggetti coinvolti, senza possibilità di applicare il silenzio-assenso. Se approvate, si potrà effettuare la richiesta di autorizzazione per realizzare l’intervento attraverso procedure semplificate (PAS o AU). I proponenti devono depositare una garanzia (cauzione o fideiussione) per coprire il valore dell’intervento e le opere di ripristino, con rivalutazione ogni 5 anni. Eventuali inadempienze comportano la revoca dell’autorizzazione. Sono invece esenti da tali norme enti pubblici, comunità energetiche e impianti FER di potenza ≤ 1 MW. Entro 120 giorni dall'approvazione, verrà istituita un’Agenzia regionale per l’energia, incaricata di gestire produzione, trasporto, distribuzione e monitoraggio delle politiche energetiche. La Giunta regionale aggiornerà il Piano Paesaggistico Regionale e il Piano Energetico Ambientale della Sardegna (PEARS) entro 16 mesi.
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