Detrazione fiscale, sconto in fattura o cessione del credito?
Il Superbonus 110% può essere fruito in diversi modi a scelta del contribuente: detrazione, sconto in fattura e cessione.
Pubblicato in Normativa2 settembre 2020
Estratto da "Riepilogo e Chiarimenti Superbonus" di SolarplaceIl Superbonus 110% può essere fruito in diversi modi a scelta del contribuente: come detrazione pari al 110% della fattura recuperabile in 5 anni; come sconto immediato sul corrispettivo dovuto fino all'importo massimo pari al corrispettivo stesso, anticipato dal fornitore che ha effettuato l'intervento che potrà poi recuperarlo come credito d'imposta oppure cederlo ad altri, incluse banche o operatori finanziari; come credito d'imposta da cedere a terzi, compresi intermediari finanziari e banche. La scelta di optare per lo sconto in fattura o per la cessione del credito può essere esercitata a fine lavori o in relazione a ciascuno stato di avanzamento dei lavori. Gli stati di avanzamento dei lavori non possono essere più di due per ciascun intervento complessivo e ciascuno stato di avanzamento deve riferirsi ad almeno il 30% dell'intervento. CONDOMINI Ogni condómino può decidere cosa fare riguardo la modalità di “detrazione fiscale”, ovvero l'Agenzia delle Entrate ha spiegato che per gli interventi sulle parti comuni, non è necessario che tutte le unità immobiliari di uno stesso condominio optino nel loro insieme per lo sconto in fattura o la cessione del credito. Ognuno può fare come preferisce. Anche se è evidente che scelte differenti complichino la gestione della situazione, a partire dall'obbligo dell'amministratore di precostituire il fondo lavori con cui pagare l'impresa. L'impresa dovrà fare sempre la fattura all'intero condominio, anche se diversi condòmini hanno deciso di cedere il credito ad altri o di portarlo in detrazione da sé. La Detrazione al 110% Il cliente finale può usufruire di questo sconto fiscale attraverso una detrazione dall'Irpef in 5 quote annuali di identico importo. Nel caso in cui l'importo da detrarre in dichiarazione dei redditi sia maggiore dell'importo irpef da versare allo Stato, il contribuente non potrà in alcun modo riportare l'eccedenza all'anno successivo o chiederne il rimborso. Lo Sconto in Fattura Prima di richiedere lo sconto in fattura, l'utente finale dovrà essere provvisto di visto di conformità rilasciato dal dottore commercialista, ragioniere, perito commerciale o consulente del lavoro. Lo sconto in fattura è poi gestito dalla ditta che esegue gli interventi -> nella fattura di vendita, contenente l'importo dell'intervento e dell'IVA, viene inserito l'importo dello sconto applicato. Il valore dello sconto, nel caso di Superbonus con sconto in fattura, può essere pari al 100% (quindi il cliente non dovrà pagare nulla).Successivamente, per effettuare lo sconto in fattura sarà necessario compilare ed inviare per via telematica all'Agenzia Delle Entrate il modulo apposito, spuntando la casella "CONTRIBUTO SOTTO FORMA DI SCONTO" (lo stesso modulo può essere utilizzato per la cessione del credito spuntando invece la casella "CESSIONE DEL CREDITO D'IMPOSTA"). A questo punto la ditta di installazione ha la possibilità di recuperare l'importo della fattura sotto forma di credito di imposta. Il credito di imposta potrà poi essere utilizzato in compensazione o ceduto ad altri, tra cui intermediari finanziari e istituti bancari. OPZIONE SCONTO IN FATTURA PARZIALE Come indicato nella circolare N.24/E dell'Agenzia, il fornitore dei beni e servizi può applicare uno sconto “parziale”. Ovvero il cliente finale detrarrà fiscalmente solo parte dell'importo inerente gli interventi e parte verrà ceduta al fornitore come credito. Esempio: per un intervento Superbonus 110% con valore totale (iva inclusa) di 30.000€, il fornitore può applicare uno sconto di 10.000€. Di conseguenza, il cliente porterà in detrazione 22.000€ in 5 anni (ovvero il 110% di 20.000€) e il fornitore vedrà assegnato un credito d'imposta di 11.000€ sempre in 5 anni (ovvero il 110% di 10.000€). La Cessione del Credito I beneficiari della detrazione fiscale (i cliente finali) possono optare, in alternativa, per la cessione di un credito di imposta di pari ammontare; i cessionari del credito possono essere qualsiasi soggetto, compresi istituti di credito e intermediari finanziari. Il cliente finale può cedere il credito alla propria banca, alla ditta installatrice o a qualunque altra società privata. Inoltre, oltre la prima cessione, sono possibili ulteriori cessioni dello stesso credito fiscale che possono avvenire senza limitazione sul numero di passaggi e sulla natura dei soggetti cessionari. La possibilità di cessione del credito e sconto è prevista dal legislatore per spese che sono sostenute negli anni 2020 e 2021; inoltre è possibile la cessione del credito per le rate residue di detrazione spettante non ancora fruite. CESSIONE DIFFERITA Sempre in riferimento alle spese sostenute nel 2020 e 2021, la scelta di cedere il credito a terzi (banche incluse) può essere esercitata anche in futuro (in un secondo momento), sulla base delle rate di detrazione non ancora fruite.
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